Le parole per dirlo

Pensavo di mettere un glossarietto ochesco in qualche angolo del blog o chi ci capita per caso rischia di essere spiazzato. E mi son subito impantanata.

Uso nettascienza – che è diverso da debunker e fact-checker – per descrivere l’attività di gente che conosco. So che non se la prende: rispetta la nettezza urbana e gli altri servizi di igiene necessari al benessere della collettività. Mica solo della “comunità scientifica”, quella è soltanto discreditata dal pattume che lascia in bella vista.

Anche di chi lo prende per oro colato e a volte ci rimette pure la pelle.

Ma nettascienza è un “lessico famigliare”, non basta più. Per esempio in occasione della Conferenza sull’integrità della ricerca computazionale – cronaca su Twitter, è in preparazione della Conferenza mondiale sull’integrità della scienza – oggi volevo segnalare una nuova professione a tempo pieno o parziale, ma come cavolo si chiama?

Le riviste scientifiche (serie) e alcuni enti di ricerca cercano personale esperto che identifichi “misconduct”…

Ecco. Primo pantano. Cattiva condotta non mi pare rendere l’idea di manipolazione dei dati – ah, gli outlier segati via! – del photoshopping ingannevole, delle molestie inflitte alla statistica, (omissis).

… che identifichi misconduct nelle pubblicazioni o nelle bozze degli articoli prima che siano sottoposti a una rivista (seria). Che mestiere fa Enrico Bucci per un istituto Max Planck?

O la mitica Elisabeth Bik per le riviste che le chiedono una consulenza? Una consulenza in che cosa di preciso? Timiotitologia scientifica?

Serve un lessico comprensibile al grande pubblico, altrimenti sembra che in Italia non esista alcun problema di integrità scientifica. Allora come si dice:

  • misconduct
  • research integrity czar
  • il contrario di integrità (senza rischiare querele)
  • watchdog nel caso della cronaca della ricerca (mastino/a?)
  • whistleblower (in francese, lançeu/r/se d’alarme”, ma lanciatore/trice di allarme mi sembra goffo)
  • cont. – ?

*

Da oltre un anno, il whistleblower Leonid Schneider colleziona rimedi miracolosi contro il covid. Per colpa di un suo articolo ripreso con troppo entusiasmo dai media brasiliani, è saltata la réclame all’ la riunione all’Agenza brasiliana per il farmaco con i fautori della molecola che fa ricrescere i capelli.

Tra i fautori, c’è il pregiudicato Torello Lotti dell’università telematica G. Marconi, ma non mi risulta che fosse stato invitato.

Così Leonid ha trovato un’altra molecola che cura il covid, anzi parecchie…

3 pensieri riguardo “Le parole per dirlo

  1. Serve un lessico comprensibile al grande pubblico, altrimenti sembra che in Italia non esista alcun problema di integrità scientifica. Allora come si dice:

    Eh, si’… son problemi.

    misconduct — Mi verrebbe da dire “scorrettezza”, ma forse è un termine troppo blando; “disonestà” o “slealtà” potrebbero essere delle alternative, ma forse hanno il difetto opposto.

    research integrity czar — Questa espressione manco la conoscevo e non sono sicuro di averla capita. “Guardiano della correttezza della ricerca”? O “Responsabile”, al posto di “Guardiano”. O anche “Referente per l’integrità della ricerca”?

    il contrario di integrità — Oh, be’… questa e’ facile — (senza rischiare querele) — Ah… come non detto. Questo però toglie buona parte del divertimento… comunque… quindi niente “disonestà” ed evitiamo anche la sequela di insulti che mi erano venuti in mente. Diciamo gli altri termini che avevo proposto per “misconduct”? Ovvero “slealtà” e “scorrettezza”?

    watchdog nel caso della cronaca della ricerca (mastino/a?) — Qui ci si può sbizzarrire ma mi sembra che una traduzione fedele (visto anche l’argomento… ma questa arriva dopo) sia assolutamente adeguata: “cane da guardia”. E, al posto suo, mi impadronirei, in esclusiva, del titolo di “Oca da guardia” (così facciamo anche felici gli appassionati di storia classica, e persino i sovranisti che si appellano alla stessa anche senza conoscerla, e ci riferiamo alle Oche del Campidoglio ai tempi di Brenno; certo che… se parliamo di Campidoglio a un sovranista… quello rischia di confondere i Galli con i Vichinghi… ma sto divagando). Anche “mastino”, “molosso” e similari potrebbero andar bene… ma li vedrei bene come termini alternativi per evitare ripetizioni di “cane da guardia”. In alternativa… “guardiano”, “sentinella”, “controllore” (ma poi viene da pensare a quello dei mezzi pubblici… no, forse “controllore” e’ meglio di no).

    whistleblower – Oh… questa è difficile… Non perche’ manchino le possibili traduzioni ma perche’ molte (tipo “spia” o “delatore”) hanno connotazioni negative che, presumo, e’ il caso di evitare. Si potrebbe provare a rimanere sul “classico” e usare “gola profonda”, sperando che il lettore ricordi ancora il caso Watergate e non fraintenda; però, sul lungo periodo, temo sia una scelta perdente. Oppure “infiltrato”… ma questo potrebbe far pensare che parliamo di un poliziotto e che sapesse del crimine quando è entrato nell’azienda che ha denunciato. Potrebbe essere “informatore”, ma qui c’e’ il problema opposto: la connotazione negativa rimane (in generale il termine è associato a un criminale che, pur collaborando con la polizia, è pur sempre un criminale). Tutto sommato, temo che il meno peggio sia “denunciante”.

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  2. Il Whislteblower

    Se fosse solo “voce anonima”?

    misconduct – sì, condotta (o operato) disonesta mi pare renda

    watchdog
    Magari solo “guardiana”?

    research integrity czar
    però è un problema – sarebbe un paladino dell’integrità (ho visioni che intersecano un crociato e un inquisitore spagnolo…) e manco a farlo apposta, è il meno noto presso i poco anglofoni, per cui meno passibile di comprensione se lasciato in originale

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  3. E.K.Hornbeck e Cimpy, interessante, grazie dell’aiuto.

    Scorrettezza per misconduct e il contrario dell’integrità dovrebbe evitare querele in effetti, ma include la frode?

    Nel governo USA gli “zar” abbondano in ruoli diversi e con titoli ufficiali diversi: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_U.S._executive_branch_czars

    whistlerblower sarebbe “segnalatore di illeciti”, ma non segnala solo illeciti. Ancora adesso opera per il bene comune, rischiando di suo, e non è per forza anonimo. All’origine si chiamavano così i pubblici ufficiali che fischiavano per avvisare di pericoli o della violazione di qualche divieto la gente del vicinato o la polizia. Non erano “insider” che svelavano le malefatte di un capo o di un’organizzazione lecita o meno.

    Cagna da guardia non si addice a Elisabeth Bik, per dire, che è una vera signora! Oca da guardia sarebbe un onore, mi ricorda la minaccia di querela che il sedicente “prof.” Cardone aveva pubblicato su 22 passi…

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